Inclusione

All’interno del Centro Educativo Pomeridiano San Paolo è posta particolare attenzione all’inclusione dei bambini e delle bambine disabili. “Inclusione” è concetto che riguarda il fare le cose tutti assieme e dare a tutti la possibilità di partecipare, ognuno a suo modo, alle attività del contesto che frequentano.

Da anni abbiamo deciso di creare un’équipe specifica per i bambini che necessitano di sostegno educativo. Essa non è separata dall’équipe stabile, ma anzi ne è parte e ne integra le competenze in un’ottica di inclusione di tutti i bambini frequentanti. La peculiarità di questa équipe sostegni, formata al momento da tre educatori, è quella di provvedere alla pianificazione di momenti di formazione specifici sulle diverse tipologie di disabilità.

All’interno del Centro Educativo l’inserimento dei bambini con disabilità avviene dopo valutazione del progetto educativo personalizzato (PEI) da parte dell’assistente sociale e dell’équipe pedagogica e sanitaria del Comune. In seguito, l’équipe individua tra gli educatori, la figura di riferimento più adatta (in conformità a competenze ed esperienze specifiche e diverse di ogni educatore) per ogni bambino. Come ultimo passo preliminare il responsabile del Centro Educativo s’incontra con le famiglie e si concordano le giornate e le modalità di frequenza. In base al rapporto numerico individuato dal Comune si sceglie quindi un educatore dedicato esclusivamente a quel bambino, oppure si crea un piccolo gruppo di apprendimento gestito da un unico educatore.

Nel loro lavoro quotidiano gli educatori utilizzano strumenti e metodologie adeguate ai bisogni, e si raccordano in questo percorso con la scuola, la famiglia, e le altre figure educative presenti nella vita del bambino quali il logopedista, il neuropsichiatra, la psicomotricista, il fisioterapista.

E’ bene che l’inserimento del minore avvenga in concomitanza con l’avvio annuale delle attività del Centro, sia per garantire uguali opportunità a tutti i bambini, sia per facilitare l’integrazione nel gruppo che si prepara alla costruzione di una storia comune.

Si prevede, inoltre, sulla base dei bisogni riportati dalla famiglia e sulla base della loro disponibilità economica, la possibilità di offrire un ampliamento del servizio, in termini di numero di giorni di frequenza, mensa e trasporto, rispetto a quanto previsto nel progetto educativo presentato dal servizio sociale.

La presentazione al grande gruppo dei ragazzi con disabilità, nei loro interessi e nelle loro modalità comunicative e di comportamento, è un passaggio operativo indispensabile per favorire rapporti di amicizia e di aiuto da parte dei compagni e arginare reazioni di timore. Per favorire l’inclusione si sperimenta, quando possibile, la figura del “compagni-tutor” o di piccoli gruppi sia nelle attività quotidiane che in quelle strutturate.

Gli obiettivi specifici per i ragazzi con disabilità non sono mai separati da quelli del gruppo educativo: il percorso risulta unico, nonostante le attività attraverso le quali si sviluppa siano condotte e organizzate secondo una metodologia che consente tempi, linguaggi e spazi flessibili.

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